Gli esami radiografici dello scheletro costale e dello sterno sono esami radiologici condotti mediante l’utilizzo di raggi X. Il risultato è un’immagine che evidenzia in modo differente ossa e scheletro rispetto ai tessuti molli (muscoli e pelle), perché le ossa sono strutture più compatte e appaiono più chiare rispetto agli altri tessuti.
La radiografia dello scheletro costale e dello sterno non è né dolorosa né fastidiosa.
Essendo un esame radiografico espone il paziente a radiazioni ionizzanti e quindi per la sua esecuzione il paziente necessita di una prescrizione medica.
A cosa serve?
L’esame è rapido e sicuro, si esegue nei casi di:
– Frattura, sia nei casi di frattura da traumi che di fratture causate da una debolezza dell’osso dovuta a lesioni già esistenti
– Per valutare la guarigione dell’osso dopo una frattura (per evidenziare la formazione del callo osseo) oppure in seguito a interventi chirurgici che hanno interessato l’osso (ad esempio nel caso di interventi chirurgici al cuore)
– Per escludere o controllare la presenza di patologie di natura tumorale (lesioni focali benigne o maligne)
Preparazione per l’esecuzione dell’esame
Non ci sono particolari norme di preparazione. Non è previsto il digiuno, non è vietata l’assunzione di acqua e non è necessaria la sospensione di terapie farmacologiche in corso. È consigliabile adoperare abiti comodi e senza presenza di oggetti metallici, l’unica accortezza richiesta prima dell’esame è rimuovere eventuali oggetti metallici dal torace (come ad esempio collanine e reggiseno) che potrebbero interferire con l’ottenimento di una buona immagine.
Chi può effettuare l’esame?
Come tutti gli esami radiologici, le radiografie dello scheletro costale e dello sterno sono controindicate in gravidanza.
Esecuzione dell’esame
L’esame dura circa dieci minuti e non prevede particolari precauzioni dopo l’esame. L’esame radiologico dello scheletro costale e dello sterno viene condotto con il paziente in piedi su di uno specifico supporto con l’area del torace in corrispondenza dell’apparecchiatura radiografica. Al paziente viene richiesta una minima collaborazione per assumere le posizioni richieste dal tecnico a seconda delle necessità diagnostiche, dei sintomi e della patologia esaminata.